Il Terreno Confiscato, da terreno incolto e abbandonato come perfetto nascondiglio di armi, droghe e soldi a regno delle “eccellenze” vesuviane.
Da simbolo del dominio del clan a laboratorio per sperimentare idee e coltivazioni.
Perchè anche dal deserto della camorra, dopo tutto, può nascere un fiore.
O meglio ancora una #pummarola” i “Pizzini Vesuviani”
Il Consorzio Sole, l’organizzazione che gestisce i beni confiscati alle mafie in provincia di Napoli, ha affidato un’area incolta di circa un ettaro alla Coop Siani. Trasformare quella selva oscura in un simbolo della rinascita sociale della città-anticamorra sembrava impossibile.
Nel giro di qualche mese, da quel terreno inerte sboccia un fiore o, meglio, un pomodoro. Una coltivazione figlia del binomio, sempre vincente, “qualità e legalità”.
Dalla passione e dal tanto impegno nasce così il Pizzino Vesuviano, della varietà “Riccia San Vito”, una delle più saporite e corpose della famiglia.
I Pomodorini rossi e gialli (Giagiù) vengono distribuiti freschi nel periodo della raccolta, da luglio a settembre, e poi in conserva nel tradizionale metodo della “pacchetella” filetti o al naturale in acqua e sale.
Il settore agricolo – apistico della Cooperativa è curato da un team di esperti che vede al suo interno diverse professionalità, tra cui agronomi e tecnologi alimentari formatisi presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi Federico II di Napoli, con la quale è stata stipulata una convenzione ad hoc che ci vede collaborare fattivamente in un’ottica di rete, finalizzata ad un continuo trasferimento di competenze atte a garantire un costante empowerment del gruppo di lavoro.
Il progetto nasce dall’esigenza di mettere in atto le nostre conoscenze scientifiche nel campo alimentare dei prodotti dell’alveare, integrandolo, a livello pratico, con l’allevamento di api domestiche, per la produzione diretta di miele, polline, propoli, gelatina reale e cera; per preservare lo stato di salute del territorio; per difendere e rendere maggiormente produttivi sistemi di agricoltura naturali e quelli in degrado attraverso l’impollinazione delle specie agrarie spontanee e non. Per questo motivo abbiamo ritenuto fondamentale avviare, in parallelo, cicli di produzione agroalimentari incentrati sulla valorizzazione di ecotipi locali, come il pomodorino vesuviano, per esaltare la storia e la tradizione di questa coltura autoctona. Altresì proponiamo consulenze allo scopo di rimediare, o quantomeno, ridurre la mortalità e lo spopolamento di famiglie d’api, che si traduce non soltanto in un forte decremento della produzione di miele, ma mette in discussione l’equilibrio naturale globale oltre che tutelare le razze locali e il loro miglioramento.
Svolgiamo la nostra attività di fattoria didattiche in due zone dell’area vesuviana: ad Ercolano ed Afragola. Allo stesso tempo operiamo nel sociale con attività di sensibilizzazione incentrate sull’ecologia, l’alimentazione e la nutrizione, il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente naturale. Vogliamo, essere un grande laboratorio all’aperto, dove è possibile abbinare l’apprendimento teorico a quello pratico tramite l’interazione diretta con l’ambiente naturale, con l’ape e la famiglia, l’attrezzatura apistica, l’assaggio sul campo, nonché con tutto il processo di produzione del pomodorino, effettuato in maniera totalmente ecosostenibile, mettendo a confronto la nostra esperienza con la curiosità dei ragazzi, di persone adulte, di neofiti e non, al fine di proporre agli stessi i principi per un consumo razionale e consapevole ed in sintonia con l’ambiente, valorizzando i prodotti naturali italiani ottenuti con l’impiego di api allevate e selezionate in Italia e l’utilizzo di coltivazioni di pomodoro tipiche del vesuviano, patrimonio vivo da difendere e tutelare per le sue peculiari caratteristiche di adattabilità all’ambiente e produttività.